MUSEUM
SPARE PARTSBOOKSMUSICBOOKSFEEDBACK

     Questo  Museo è  dedicato a Giovanni Racca, ai suoi meravigliosi Piani Melodici ed ai suoi fantastici e numerosi adattamenti musicali. 

 

     Dall'inizio della sua produzione, nella seconda metà dell'ottocento, fino agli anni venti venticinque del novecento, il successo del Piano Melodico fu veramente grande. Tanti ricchi, potenti, appassionati rimasero colpiti dalle belle forme di questi strumenti, dal loro suono affascinante e dal grande repertorio musicale disponibile,  tant'è che ne furono costruiti e venduti in tutto il mondo ben diecimila.  Anche le teste reali ne rimasero affascinate come la nostra Regina madre Margherita di Savoia, S.A.R la Principessa Letizia ed il Principe Ereditario Danilo del Montenegro ne furono proprietari.   S.A.R il Duca degli Abruzzi, nell’allestire la sua spedizione al polo nord volle che a bordo della Stella polare non mancasse un Piano Melodico Racca. 

 

     Perché il successo arrise in modo incredibile a questo bolognese?  I motivi furono diversi. Anzitutto la sua unicità.  A differenza dei Piani a Cilindro, dei Player Piano, degli Organi di Barberia ed altro, prodotti da una miriade di costruttori, il Piano Melodico, inventato e Brevettato da Racca fu solo da lui costruito.  Quando ancora la quasi totalità dei costruttori utilizzava il cilindro chiodato come supporto musicale, Racca, fra i primi, iniziò la produzione nel 1888 con i cartoni forati potendo così utilizzare una vasta gamma di musiche.

 

   Il senso estetico dei sui strumenti era delizioso ed il Modello a Coda rivestito in radica di noce degno di ogni reggia o palazzo.

 

   La tecnica era di prestigio e grande qualità con l’arpa metallica sino dal suo esordio, la meccanica lavorata con precisione, i legnami sempre di pregio e lavorati con maestria.

     Il repertorio musicale era vastissimo sia per il modello 48 note che per il 73 con:

Valzer, Polke, Mazurche, Tarantelle, Lancieri, Quadriglie, Galop, Scottisch, Gavotte, Nuove Danze, Marcie, Inni, Canzoni, Opere (la parte più estesa), Opere Comiche, Operette, Sinfonie, Concerti, Fantasie, Balli Teatrali, Oratori, Musica Sacra, Musica Orientale, Canti Ungheresi, Canti Olandesi, Canti Scozzesi, Canti Slavi, Canti Indiani, Balli Campestri, Musica Spagnola, Musica Russa, Musica Polacca, Musica Ungherese, Musica Boema, ed altro.

 

     Di tutto questo cosa è rimasto oggi nel mondo?    Ben poco perché quasi tutto è andato perso o distrutto e conseguentemente la storia non ha potuto dare a Racca il giusto riconoscimento.  Va detto che una buona parte dei Musei nel mondo, dedicati alla M.M. possiedono un Piano Melodico con qualche musica ma aldilà di questo nulla si sa della gamma dei sui strumenti e delle sue musiche. E’ come se una nube di mistero avesse avvolto Racca ed il suo operato.

     In questo museo a lui dedicato si trova una quantità incredibile di documenti assolutamente inediti, oltre un migliaio di musiche originali e circa una ventina di strumenti.

 

     I documenti, iniziano dal certificato di nascita, l’albero genealogico dal 700 ad oggi con discendenti ancora viventi (ed all’oscuro di tanto avo), il brevetto del 1886 recentemente recuperato, foto di Racca e dei famigliari, della azienda. Copia della prima esposizione alla Fiera Internazionale della musica a Bologna nel 1888 e poi vari materiali pubblicitari, libretti illustranti i vari modelli di Piani Melodici e delle musiche. E tanto altro.

 

     Le musiche largamente oltre il migliaio sono costituite da:

-         una ventina di musiche “a rotolo” della primissima serie (non risultano essercene in nessun museo) firmate da Giovanni Racca

-         Alcune decine di”prototipi” e cioè la prima musica creata partendo dal foglio bianco e disegnata a mano.

-         Alcune centinaia di “master”  e cioè gli originali che la fabbrica utilizzava per fare le copie a vendere.

-         La parte restante suddivise fra il modello 48 note, il 73 note ed il Verdi, il modello verticale elettrico o a contrappeso con due fori in più per “l’espressione automatica”.

-         Una musica con dedica dell’autore alla Regina Margherita datata febbraio 1908.

 

Gli strumenti circa una ventina, sono assolutamente la gamma più completa esistente.     Dal primo 48 note funzionante con i cartoni a rotolo, inesistente in altri musei, a modelli unici creati per esposizioni ai vari modelli da tavolo, coda grandi e piccoli, Verdi funzionante a moneta, Vorsetzer o dita meccaniche, Harmonium sino ad una Pianola a Cilindro dalle fattezze assolutamente inusuali.

 

     Il Museo è stato visitato da un gruppo di statunitensi associati al MBSI e guidati dal loro presidente, e dai più preparati ed esperti collezionisti o proprietari di musei europei e non.

     La città di Longiano ha dedicato una Piazza a Giovanni Racca.

CHIUSURA PAGINA